martedì 15 luglio 2008

CHIUDE MIVA AHIME' CHE SIGNIFICA?

Gentili tutti,
e di oggi la notizia piuttosto funerea d direi della chiusura della sezione italiana del motore di ricerca di Miva. Con la classica delicatezza che distingue le multinazionali è stato deciso in alto il fatturato generale del motore di ricerca, soprattutto del tre per clicca non era sufficiente a giustificare l'operatività nell'area italiana. Di conseguenza la decisione di tagliare un ramo secco alla radice. Che importa se questo ha significato per alcuni giovani pieni di passione bravi professionisti, da me direttamente conosciuti per alcune campagne svolte dalla casa editrice per la quale lavoro, dicevo che importa se questo significato mettere per strada una serie di persone quasi senza preavviso. Ma parte dispiacerci perdere brave persone rimaste senza lavoro questo segnale ci deve far riflettere. In Italia il settore dell'Internet marketing che sembrava poter avere un certo avvio tra la fine del 2007 e gli inizi del 2008 segna il passo. Non ci sono investimenti, le imprese non spendono soldi in promozione, ma neanche li spendono in penetrazione cioè a parte il dato secco dell'aumento degli investimenti pubblicitari sulla rete che potrebbe far pensare ad un mercato in movimento chi di noi conosce bene perché le ha fatto la sua professione e perché passa le sue ore a studiare i fenomeni della rete potrà essere d'accordo con me nell'affermare che non c'è un movimento ben preciso di crescita del settore on-line gli acquisti stagnano, le imprese dopo aver dovuto loro malgrado "esserci" non hanno sviluppato la loro presenza in modo dinamico, hanno sì aperto dei siti come delle etichette che stanno lì non vanno servizi non vendono e soprattutto non si evolvono. Quindi quello che speravamo molti di noi di finalmente vedere un'epopea, o un affiancarsi dell'Italia a tutti paesi del nord Europa nello sviluppo della rete come mezzo non solo di comunicazione che l'utilizzo più immediato, ma anche di sviluppo commerciale degli scambi, di beni e di servizi soprattutto di questi ultimi in un'ottica moderna e dinamica.
Invece non è così, se le imprese non partecipano a un fenomeno il tutto si riduce ai giochi di parole di alcuni i marketer che poi alla fine sono fuori dal mondo o meglio sono nel mondo al di fuori delle nostre frontiere. Che tristezza. Possibile che non si capisca la possibilità infinita che stiamo gettando via? lasceremo ancora andare avanti gli americani e inglesi gli australiani i canadesi fino a quando una distanza sarà tanto grande da essere incolmabile. Faremo ancora a parte del paese del terzo mondo ristretto questi giganti. Tutto lascia prevedere che sarà così. Cerchiamo di non farci prendere dalla sfiducia perché questi segnali sono veramente duri da digerire. Vi lascio
Paolo Orlando
http://www.infoprodotti.info

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